giovedì 4 giugno 2020

Le difficoltà cognitive nella Sclerosi Multipla


Il 30 Maggio 2020, con la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla è partita la Settimana Nazionale di informazione sulla Sclerosi Multipla, che quest’anno va dall’1 al 7 Giugno. Questa Settimana Nazionale costituisce l'annuale appuntamento che AISM organizza sotto l'Alto Patronato della Repubblica Italiana, per fare informazione sulla sclerosi multipla (SM).


La sclerosi multipla, malattia infiammatoria e degenerativa del sistema nervoso centrale (SNC), è una delle principali cause di disabilità nei giovani. Cronica, imprevedibile e spesso progressivamente invalidante viene per lo più diagnosticata tra i 20 e i 40 anni in maggioranza nelle donne con un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini. Le persone con SM sono 2,5 milioni nel mondo, 700 mila in Europa e 126 mila solo in Italia. Il tasso di infiammazione, demielinizzazione e successivo danno assonale si riflettono nelle recidive e nella formazione di lesioni visibili tramite risonanza magnetica (MRI) e, successivamente, nello sviluppo di disabilità e atrofia.

Molto spesso quando si parla di SM si fa riferimento a tutti quei sintomi relativi all’area motoria e sensoriale (come ad es. debolezza o spasticità muscolare, dolore, disturbi visivi o della sensibilità somatica ecc.) e si dà, invece, poca attenzione a tutti i sintomi cognitivi che tale patologia comporta. Evidenze sperimentali dimostrano che i disturbi cognitivi colpiscono circa il 45-65% delle persone con sclerosi multipla. La compromissione cognitiva ha un ampio impatto negativo sulla vita di queste persone, indipendentemente dai loro sintomi fisici. 

Sulla base della notevole quantità di ricerche dedicate all’individuazione dei deficit cognitivi prevalenti nei soggetti con sclerosi multipla si può affermare che le aree cognitive più frequentemente interessate sono: attenzione, memoria, velocità di elaborazione dell'informazione (tra i primi sintomi cognitivi a manifestarsi), funzioni esecutive (ragionamento astratto, pianificazione, flessibilità cognitiva e controllo inibitorio)  e percezione visuo-spaziale. [Chiaravalloti & DeLuca, 2008; Moccia et al., 2016; Campbell et al., 2017]

Le difficoltà di attenzione sono state riscontrate nelle persone con sclerosi multipla già nella fase iniziale della malattia. Uno studio ha dimostrato che i disturbi nell'attenzione selettiva sembrano essere una diretta conseguenza del rallentamento cognitivo. Un'altra difficoltà comune ai pazienti con sclerosi multipla riguarda la capacità di rimanere concentrati per periodi prolungati (attenzione sostenuta) e di prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente (attenzione divisa). 

La memoria è una delle abilità cognitive maggiormente danneggiate nei pazienti con sclerosi multipla ed è oggetto di numerosi studi. Le ricerche hanno dimostrato che per i disturbi di memoria a lungo termine, il problema riguarda l'immagazzinamento iniziale delle informazioni. I soggetti con sclerosi multipla necessitano, rispetto ai soggetti sani, di un numero maggiore di ripetizioni delle informazioni per raggiungere un determinato apprendimento. Questo difficoltà nell'apprendimento di nuove informazioni si traduce in una scarsa capacità di prendere decisioni e sembra influenzare la capacità di memoria prospettica (vale a dire la capacità di ricordare le intenzioni che precedentemente erano state progettate per un preciso momento futuro).

Pertanto un approccio riabilitativo completo dovrebbe prevedere una combinazione di diverse terapie e trattamenti, compresa un’accurata valutazione neuropsicologica e l’eventuale trattamento riabilitativo. La riabilitazione neuropsicologica mira a ridurre le difficoltà cognitive e punta a supportare la consapevolezza e la capacità, delle persone con sclerosi multipla, di tener conto delle difficoltà cognitive durante la vita quotidiana. È utile anche informare ed educare la persona circa i sottostanti meccanismi neuronali e i fattori che possono influenzare il funzionamento cognitivo (sonno, dolore, farmaci, esercizio fisico, umore, affaticamento ecc.). Purtroppo la sclerosi multipla è una patologia a carattere progressivo. Ciò riduce le possibilità che la riabilitazione cognitiva ottenga risultati duraturi. È, pertanto, consigliabile una programmazione duttile dei piani rieducativi con obiettivi a breve termine, che, come tali, si adattano meglio ai continui cambiamenti che produce la patologia. 

Dott.ssa Chiara Sorbello
sezione "Benessere e salute" #neuropsicologia

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