lunedì 22 ottobre 2018

The Dreamers

Le frasi fatte siamo bravi tutti nel pronunciarle con un bicchiere di vino costoso in mano nel nostro caldo e accogliente salotto tra quelle che reputiamo "amicizie", persone di passaggio nella nostra esistenza, accuratamente selezionate e che ci fanno comodo proprio perché non hanno il coraggio di andare oltre né la propria né tanto meno la nostra superficie. Circondarci di specchi inizialmente è piacevole, sembrano aumentare la luminosità delle stanze che abitiamo, ma uno specchio riflette senza ragionare e ci permette di vedere solo un aspetto della realtà, solo l'esterno.

I sognatori è un film del 2003 di Bernardo Bertolucci basato sul racconto di Gilbert Adair "The Holy Innocents"
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Ci piacerebbe una realtà uniforme, tersa e infrangibile, ma la vita diventa vera solo nel momento in cui riesce a frammentarti, a metterti in discussione perché all'amore non piace abitare la perfezione, l'amore preferisce dedicarsi a raccogliere i pezzi della nostra esistenza per rimetterli insieme, mondandoli delle pseudo-ideologie che vorrebbero dirigere le nostre azioni per fare un incredibile ed unico mosaico della migliore parte di noi stessi.

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Théo: Senti, Matthew. 

Matthew: Sì? 

Théo: Sei un grande appassionato di cinema, vero? Allora perché non pensi a Mao come a un grande 
regista? Che fa un film con un cast di milioni di persone. Gli stessi milioni di guardie rosse che marciano 
insieme verso il futuro. Verso il futuro con il libretto rosso in mano. Libri, non armi. Cultura, non violenza. 
Non riesci a vedere che bellissimo film epico sarebbe? 

Matthew: Forse. Ma è facile dire "libri, non armi".
Però non è vero. Non sono libri, è un libro. Solo un libro. 

Thèo: Sta' un po' zitto! Stai parlando come mio padre.

Matthew: No, no. No, stammi a sentire. Le guardie rosse che tu ammiri tanto portano... portano tutte lo
stesso libro. Cantano tutte le stesse canzoni, ripetono tutte a pappagallo gli stessi slogan. Quindi, in
questo grande "film epico"... tutti quanti... sono comparse. Questo mi spaventa, mi fa venire i brividi. Mi
dispiace dirlo, ma per me c'è una netta contraddizione.

Théo: Perché?

Matthew: Perché... se tu credessi davvero in quello che dici, saresti là.

Théo: Dove?

Matthew: Là fuori, per la strada.

Théo: Non capisco di cosa parli.

Matthew: Sì che capisci. Sta succedendo qualcosa in giro. Qualcosa che potrebbe essere importante
sul serio. Qualcosa che potrebbe cambiare il mondo. Anche io lo sento. Ma tu non sei per la strada con
loro. Sei qua dentro con me a bere vini costosi, a parlare di film, a parlare di maoismo. Perché?

Théo: Adesso basta. 

Matthew: Chiediti il perché! Perché io non penso che ci credi veramente. 
Compri le lampade e attacchi i poster, ma in realtà...

Théo: Tu parli troppo (e inizia a strangolare Matthew)

Matthew: (con un filo di voce)
Io credo che tu preferisca quando la parola insieme significa non un milione, ma solo due o tre.

The social directors

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