lunedì 22 ottobre 2018

The Dreamers

Le frasi fatte siamo bravi tutti nel pronunciarle con un bicchiere di vino costoso in mano nel nostro caldo e accogliente salotto tra quelle che reputiamo "amicizie", persone di passaggio nella nostra esistenza, accuratamente selezionate e che ci fanno comodo proprio perché non hanno il coraggio di andare oltre né la propria né tanto meno la nostra superficie. Circondarci di specchi inizialmente è piacevole, sembrano aumentare la luminosità delle stanze che abitiamo, ma uno specchio riflette senza ragionare e ci permette di vedere solo un aspetto della realtà, solo l'esterno.

I sognatori è un film del 2003 di Bernardo Bertolucci basato sul racconto di Gilbert Adair "The Holy Innocents"
https://www.flickr.com/photos/ljohns32/5338536697

Ci piacerebbe una realtà uniforme, tersa e infrangibile, ma la vita diventa vera solo nel momento in cui riesce a frammentarti, a metterti in discussione perché all'amore non piace abitare la perfezione, l'amore preferisce dedicarsi a raccogliere i pezzi della nostra esistenza per rimetterli insieme, mondandoli delle pseudo-ideologie che vorrebbero dirigere le nostre azioni per fare un incredibile ed unico mosaico della migliore parte di noi stessi.

https://www.pinterest.it/pin/487233253414112785/

Théo: Senti, Matthew. 

Matthew: Sì? 

Théo: Sei un grande appassionato di cinema, vero? Allora perché non pensi a Mao come a un grande 
regista? Che fa un film con un cast di milioni di persone. Gli stessi milioni di guardie rosse che marciano 
insieme verso il futuro. Verso il futuro con il libretto rosso in mano. Libri, non armi. Cultura, non violenza. 
Non riesci a vedere che bellissimo film epico sarebbe? 

Matthew: Forse. Ma è facile dire "libri, non armi".
Però non è vero. Non sono libri, è un libro. Solo un libro. 

Thèo: Sta' un po' zitto! Stai parlando come mio padre.

Matthew: No, no. No, stammi a sentire. Le guardie rosse che tu ammiri tanto portano... portano tutte lo
stesso libro. Cantano tutte le stesse canzoni, ripetono tutte a pappagallo gli stessi slogan. Quindi, in
questo grande "film epico"... tutti quanti... sono comparse. Questo mi spaventa, mi fa venire i brividi. Mi
dispiace dirlo, ma per me c'è una netta contraddizione.

Théo: Perché?

Matthew: Perché... se tu credessi davvero in quello che dici, saresti là.

Théo: Dove?

Matthew: Là fuori, per la strada.

Théo: Non capisco di cosa parli.

Matthew: Sì che capisci. Sta succedendo qualcosa in giro. Qualcosa che potrebbe essere importante
sul serio. Qualcosa che potrebbe cambiare il mondo. Anche io lo sento. Ma tu non sei per la strada con
loro. Sei qua dentro con me a bere vini costosi, a parlare di film, a parlare di maoismo. Perché?

Théo: Adesso basta. 

Matthew: Chiediti il perché! Perché io non penso che ci credi veramente. 
Compri le lampade e attacchi i poster, ma in realtà...

Théo: Tu parli troppo (e inizia a strangolare Matthew)

Matthew: (con un filo di voce)
Io credo che tu preferisca quando la parola insieme significa non un milione, ma solo due o tre.

martedì 28 agosto 2018

The Big Kahuna

IL CARATTERE secondo Danny DeVito

Phil: C'è una cosa che voglio dirti. E voglio che ascolti con molta attenzione perché è molto importante. L'uomo che abbiamo appena cacciato da qui...

https://diariodiwinston.wordpress.com/2013/11/27/50-the-big-kahuna-un-film-come-nessun-altro/

Bob: Non direi che abbiamo cacciato qualcuno. 

Phil: L'uomo che è uscito da questa camera un momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo? Beh, ci sono un bel po' di persone che conosco da un bel pezzo e ad alcune non farei neanche pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti. Non contano per me. Ma Larry per me conta molto, e la ragione è che posso fidarmi, io so che posso fidarmi. È onesto. 

Bob: È onesto o è solo brutale? 

Phil: È onesto, Bob, e anche brutale, certo, il che a volte fa parte dell'essere onesto. Perché tante persone sono brutali ma non sono oneste. Larry non è uno di quelli, Larry è una persona onesta. Anche tu sei una persona onesta, ne sono convinto, perché radicato profondamente dentro di te c'è qualcosa che combatte per l'onestà. La domanda che è bene che tu ti faccia è se questo qualcosa è presente in tutti gli aspetti della tua vita. 

Bob: Che vorrebbe dire? 

Phil: Vuol dire che il tuo propagandare Gesù, non è diverso da quando Larry o chiunque altro propaganda i lubrificanti industriali. Non ha importanza se cerchi di vendere Gesù, Buddha, i diritti civili o come arricchirsi nel settore immobiliare senza rischiare un soldo. Questo non fa di te un essere umano, semmai fa di te un agente vendite. Se vuoi parlare con qualcuno sinceramente, da essere umano, chiedigli dei suoi figli, scopri quali sono i suoi sogni, solo per saperlo, per nessuna altra ragione. Perché appena cerchi di prendere le redini di una conversazione per pilotarla, non è più una conversazione, è un pistolotto. E tu non sei un essere umano, sei un venditore, un piazzista. 

Bob: Perdonami se rispettosamente dissento. 

Phil: Stavamo parlando prima del carattere, mi hai fatto delle domande sul carattere, e allora si è parlato delle facce, ma la questione è molto più profonda di così. La questione è: tu ne hai di carattere o no? E se vuoi la mia sincera opinione Bob, non ne hai. Per la semplice ragione che ancora non provi rammarico per qualcosa. 

Bob: Vuoi dire che non avrò carattere finché non avrò fatto qualcosa che mi rincresce? 

Phill: No Bob. Perché di sicuro hai fatto tante cose di cui rincrescerti, solo che non sai quali sono. È quando alla fine le scopri, quando vedi l'assurdità di qualcosa che hai fatto, e desidereresti tornare indietro, cancellarlo, ma sai di non potere. Perché è troppo tardi. Quindi quella cosa non puoi che prenderla e portarla con te. Perché ti ricordi che la vita va avanti. Il mondo girerà anche senza di te. Alla fine tu non conti. È allora che acquisterai il carattere. Perché l'onestà emergerà da dentro di te. E come un tatuaggio ti resterà impressa nella faccia. Fino a quel giorno, in ogni caso, non ti puoi aspettare di arrivare oltre un certo punto. 

Bob: Posso andare adesso? 

Phil: Vai, vai. 

Bob: Grazie.

lunedì 27 agosto 2018

Perfect Day "OSSESSIONE"

Rompere l’assedio (sito http://scuolaholden.it/) 

29 settembre 2018 alla Scuola Holden di Torino 

https://www.ilpost.it/2015/10/08/scuola-holden/ 


“Ossessione” deriva dal latino obsidere e vuol dire “assediare”. Come si fa con una città, una casa, un pezzo di terra, perfino con il mare, se l’ossessione è una balena.

Le ossessioni ci abitano e noi abitiamo loro. Partono da un dettaglio, che si apre in testa come una scintilla e poi comincia a bruciare. Brucia, e pare non si spenga mai. Queste scintille accendono la gente: minuscoli lampi che squarciano e assediano la vita.

http://scuolaholden.it/perfect-day/

Sabato 29 settembre, alla Scuola Holden, verrà aperto un varco per rompere il blocco insieme a Niccolò AmmanitiGuido CatalanoMarco MissiroliMatteo CacciaAndrea MarcolongoPaolo Di PaoloDario Brunori e Alessandro Baricco

Ognuno di loro terrà una lezione, ognuno di loro parlerà di un’ossessione che l’ha assediato – per breve tempo, o magari per tutta la vita. Attraverso il loro racconto sarà possibile rispecchiarsi nelle stesse sensazioni, in quel medesimo medesimo abisso o magari sorridendo di assurde fissazioni comuni.

https://www.opinity.it/internet/anche-i-migliori-toppano-scuola-holden-torino/

La Scuola Holden è in Piazza Borgo Dora, 49 a Torino
011 6632812 - corsi@scuolaholden.it

domenica 19 agosto 2018

The Shape of Water

La favola onirica e di riscatto sociale
raccontata da Guillermo Del Toro

https://variety.com/2018/film/awards/the-shape-of-water-plagiarism-claim-timing-voting-1202708390/

Il film si svolge in una ambientazione volutamente scarna ed essenziale, i vari personaggi che si susseguono sullo schermo appaiono inizialmente anonimi, quasi irrilevanti. Lentamente la narrazione accelera grazie all'elemento acquatico che dota lo scenario di una ulteriore dimensione conferendo profondità e fluidità.

https://www.movietele.it/recensione/the-shape-of-water-film-guillermo-del-toro-recensione

La tematica della diversità attraversa l'intero snodo della vicenda e pone allo spettatore un dilemma: si studia ciò che non si conosce perché affascina o per mero gusto di sopraffazione? Così appaiono interessanti le diverse posizioni assunte all'interno del laboratorio davanti al ritrovamento di una creatura marina che umana non è, ma che dimostra ugualmente la sua intelligenza e una grande sensibilità per la musica ed in una scena particolarmente toccante anche per il cinema.


Come si evince dai notiziari alla televisione siamo in America nel periodo della lotta per i diritti civili dei neri, diversi per colore della pelle e quindi discriminati. Il confronto uomo/creatura marina diventa la metafora di questo delicato contesto storico che presenta via via un altro schieramento netto tra americani da una parte e russi dall'altra.

https://www.flicks.co.nz/movie/the-shape-of-water/

Sono le menti semplici ad avere uno spasmodico bisogno di catalogare tutto (colore della pelle, nazionalità, orientamento sessuale) ma la realtà è più complessa di quello che sembra proprio perché presenta tante sfumature dove le categorizzazioni possono servire a poco. L'incontro con la diversità non si svolge attraverso uno scontro granitico, ma attraverso un fluido imparare a conoscere i contorni intellettuali e caratteriali dell'altro.

lunedì 13 agosto 2018

#impressioni FILM "I Tenenbaum"

Solo chi favorisce il cambiamento riesce a sopravvivere

https://www.themacguffin.it/old-movies/tenenbaum-pastelli-simmetrie-dipingere-reale-sconclusionata-adorabile-famiglia/

Un film dai colori forti a rispecchiare le tinte delle varie emozioni dei personaggi in gioco. Ogni scena sembra studiata nel minimo particolare quasi a voler conferire un maggiore risalto al contesto che fa da sfondo alla vicenda narrativa; ad ogni cambio di inquadratura si ha come l'impressione che i personaggi facciano parte di questo sfondo, immobili, dipinti su di esso, ma di volta in volta affermano la propria singolarità, i contorni ben definiti del proprio ruolo e del proprio carattere dirompente che coinvolge lo spettatore in una commedia/tragedia corale dal gusto più teatrale che cinematografico. 

https://bastardiperlagloria2.wordpress.com/2016/07/04/i-miei-film-preferiti-11-i-tenenbaum/

Ogni personaggio è chiamato a fare i conti col proprio passato e l'essere stato o meno un fanciullo prodigio non lo sottrae di certo ad un tale confronto con se stesso. La casa paterna, o meglio materna, rappresenta l'origine dei nostri personaggi, li ha plasmati e la convivenza all'interno di essa ha giocato un ruolo chiave nel renderli ciò che sono ora e diventa anche il luogo dove avviene l'incontro tra l'adesso e le rispettive ombre del proprio passato.

http://nuovocinemalocatelli.com/2016/02/02/il-film-imperdibile-stasera-in-tv-i-tenenbaum-mart-2-febb-2016-tv-in-chiaro/

Il benessere economico del nucleo familiare in cui si nasce, il talento per la drammaturgia, lo sport o una particolare inclinazione per il mondo della finanza sono fattori importantissimi sui quali investire, ma, come ci vuole fare riflettere l'opera, non sono tutto: non bastano per essere felici e la capacità nell'edificare la propria serenità esistenziale non si compra da nessuna parte, costa fatica ad ogni essere umano come una grande livella globale che ci pone tutti sullo stesso piano: il riuscire a riscattarsi dalla propria storia personale nella speranza di uscirne vincitori senza venire schiacciati dal peso del proprio passato. Il farsi carico dei propri errori, senza tentativi infantili di deresponsabilizzazione, condito al coraggio di saper chiedere scusa misto alla voglia di un nuovo inizio permette ai personaggi di salvaguardare i rapporti interpersonali determinanti per poter assaporare il resto della propria vita familiare e affettiva.

venerdì 10 agosto 2018

Summer School Arpino

VIII edizione Scuola Estiva Arpinate - CASTELLO LADISLAO
 "La diversità come problema e come minaccia: la negazione dell’altro come non-io"

https://www.minube.it/foto/arpino-c291994

Da giovedì 6 settembre a sabato 8 settembre 2018 si terrà ad Arpino, nella Sala delle conferenze del Castello Ladislao, sede della Fondazione Mastroianni, l’ottava edizione della Scuola Estiva Arpinate, che avrà per tema "La diversità come problema e come minaccia: la negazione dell’altro come non-io". Giovedì mattina è prevista l'apertura dei lavori che da varie prospettive affronteranno uno o più aspetti inerenti alla tematica di riferimento. 

https://www.alfaconsulenza.it/2017/11/tema-del-mese-non-solo-catalogna-diversita-regionali-europee/

I docenti coinvolti sono prevalentemente filosofi del diritto, della politica, filosofi, sociologi e giuristi di varie nazionalità. L’iniziativa si rivolge a studenti universitari e dottorandi delle Facoltà di Giurisprudenza, di Scienze politiche, di Lettere e Filosofia, di Psicologia e di Sociologia.

https://www.borghimagazine.it/it/borgo/443/FR/arpino

L’iniziativa è promossa dalle Facoltà di Giurisprudenza e dai dipartimenti giuridici di varie università: Università Niccolò Cusano di Roma, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento Studi Umanistici della Università di Trieste e Università della Magna Graecia.

The social directors

I l progetto LiSoFi di mobilità e formazione per operatori giovanili si svolgerà a Trapani dal 12 al 22 marzo, ospitato dall'associazion...