venerdì 27 marzo 2020

#iorestoacasa di Victoria Maribel Astuto



Il coronavirus ci ha tolto tanto. Ci ha tolto nonni, medici, infermieri, soccorritori, volontari. Ci ha tolto la libertà di uscire con gli amici, di andare a scuola, all'università, al lavoro. Ci ha tolto la libertà di abbracciare e baciare i nostri cari. Il virus ci ha fermati. 

Preoccupanti sono i risvolti politici, economici e sociali che il virus avrà dopo che sarà sconfitto.

Ma il virus ci sta insegnando anche tanto:
Il virus insegna ai più mondani a non dare per scontato l’affetto dei familiari; ed ai meno socievoli insegna l’importanza delle formazioni sociali ove si svolge la personalità di ognuno di noi.
Il virus insegna a tutti l’importanza della introspezione, della cura del Sé, perché ricordiamoci che l’uomo che non ha una vita interiore è schiavo del suo ambiente (Henri Frederic Camiel). Dobbiamo essere grati di poter praticare le nostre solite abitudini. 

Forse però, il virus ci sta dando un insegnamento ancora più importante: possiamo creare delle abitudini ancora più belle, più radicate e più sane. Dobbiamo ritagliarci un pezzettino della giornata dedicato solo a noi. Non importa quale sia la fonte di benessere: fitness, lettura, canto, ballo, giochi, arte o musica. Dobbiamo anche ritagliare un po’ di tempo per dedicarlo ai nostri affetti, quelli vicini ma anche quelli lontani. Dobbiamo aiutare il nostro pianeta con mezzi ecologici: per esempio, le industrie possono trovare soluzioni ecosostenibili per la produzione, e noi - nel nostro piccolo - possiamo spostarci con le bici, con i mezzi di trasporto pubblici o con automobili ibrido. 

Dobbiamo sempre incentivare la ricerca in ogni campo scientifico ed umanistico. Dobbiamo impegnarci nel nostro lavoro, svolgendolo con passione e dedizione perché tutti svolgiamo un ruolo utile alla società. Non possiamo pensare di vivere sani in un mondo malato.

Dobbiamo mantenere questo atteggiamento di empatia, altruismo e solidarietà che oggi ci unisce. Un atteggiamento di amore verso il prossimo. Non sarà facile sconfiggere il virus, ma non sarà facile nemmeno dopo. Già da ora, dobbiamo guardare al futuro. Dobbiamo ricostruire la nostra amatissima Nazione. Anzi, visto che si tratta di una pandemia mondiale, dobbiamo ricostruire il Mondo con spirito di sacrificio, altruismo, rispetto e amore.  

Tutte le emozioni negative che oggi proviamo - paura, preoccupazione, mancanza - devono essere fatte tesoro; dobbiamo evolverci e farle diventare emozioni positive perché le emozioni smuovono mari e monti. 

“Non vi è intelligenza senza emozione. E la ragione è asservita all'emozione. La prima spiega i fatti, la seconda li determina”. Com'è scritto nel Piccolo Principe, “per ogni fine c’è un nuovo inizio”. E se “l’arte è custode del bello”, la cultura è custode del senso di umanità.

The social directors

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